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Reati contro gli animali

Associazione Valeria si occupa di educazione alla legalità ma raramente ha concentrato la propria attenzione su un capitolo pur assai importante, poiché vivo, della nostra legislazione: quello che tratta il rispetto degli animali.

 

 

Oggi vogliamo soffermarci su questo tema e condividere alcune riflessioni significative, che coinvolgono tutti, in quanto cittadini e in quanto esseri umani.

Numerose sono infatti le proposte di legge che chiedono un aumento delle pene che sanzionano i reati contro gli animali ritenute pericolosamente lievi. Diverse e autorevoli le voci dei rappresentanti delle associazioni animaliste che si levano in favore di questa auspicata rivoluzione.

Non sembra però possibile che una svolta possa venire (solo) dal mondo del diritto e dunque della politica, con leggi nuove e più severe come invocato.

Considerata la tipologia e la natura dei reati contro gli animali, si dovrebbe abbandonare la superficie dei problemi e la voglia di giustizialismo, per immergersi sino a raggiungere le profondità più buie dove troviamo credenze religiose, popolari, luoghi comuni e soprattutto tanta ignoranza. E in questi fondali melmosi non è raro (anzi è la regola per taluni reati) incontrare un mostro che si chiama criminalità, anche e soprattutto organizzata. Per questa ragione fondamentale il contrasto dei reati contro gli animali non può essere ridotto a mera repressione, ma occorre piuttosto una riflessione che attiene al piano etico e culturale, partendo da un punto di partenza non comune: gli animali, al pari degli umani, sono soggetti della vita, prima di essere soggetti giuridici.

Da questo, forse, dobbiamo partire. Da un differente punto di vista.

E la partenza non può non essere laddove le coscienze iniziano a formarsi: non è forse vero che il buon cittadino nasce dal bambino, come recita il nostro motto?

Occorre prevedere appositi percorsi nelle scuole di ogni ordine e grado su questi temi, perché solo attraverso l’educazione e la diffusione di una nuova cultura potrà effettivamente evolvere il nostro rapporto con l’essere animale. Con l’alterità in tutte le sue forme.

Occorre puntare formazione di coscienze che rispetteranno l’animale non perché previsto da una norma del codice penale ma a prescindere da essa. Oggi abbiamo a disposizione conoscenze etologiche di gran lunga superiori a ieri che dobbiamo rendere conoscibili e fruibili a tutti. Con serie campagne sociali.

Per questo oggi anche noi vorremmo cominciare ad uscire da una logica puramente antropocentrica per dirigersi con consapevolezza verso un approccio biocentrico, che metta le diverse forme di vita su un livello differente da quello degli oggetti o dei beni inanimati con cui quotidianamente interagiamo.

A cura dell’Avv. Flippo Portoghese